Sessione Tag: Ambient assisted living (AAL)

Sessione 1: Che cos’è l’AAL? Qual è il ruolo delle tecnologie di vita assistita nell’assistenza agli anziani?

Risultati di apprendimento
Al termine di questa sessione dovreste essere in grado di: 

  • Distinguere le diverse attrezzature e strumenti per la vita assistita e la loro categorizzazione di base. 
  • Spiegare il ruolo dell’AAL nell’assistenza agli anziani. 
  • Riportare i diversi ambiti in cui l’Aal può migliorare la comunicazione nell’assistenza agli anziani. 

Introduzione 

L’AAL è una sottoarea dell’intelligenza ambientale e può essere definita come “un campo multidisciplinare emergente che mira a fornire un ecosistema di diversi tipi di sensori, computer, dispositivi mobili, reti wireless e applicazioni software per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria personale e i sistemi di teleassistenza”. Il termine AAL è stato coniato per la prima volta nel 2006 dall’International Medical Informatics Association come riconoscimento di questa tecnologia emergente, con la creazione di un gruppo di lavoro sulle case intelligenti e l’AAL.  

L’Ambient assisted living (AAL) è un servizio basato sull’IoT che, insieme a varie infrastrutture ICT, supporta la cura di pazienti anziani o incapaci. Queste soluzioni mirano principalmente a prolungare la vita indipendente degli individui nelle loro case, fornendo maggiore sicurezza. Collegare gli utenti a oggetti intelligenti, come sensori di pressione sanguigna e sensori di movimento, è un uso comune di questo servizio. L’AAL non solo fornisce un ambiente più sicuro, ma aumenta anche l’autonomia e stimola l’utente ad avere una vita più attiva (sia fisicamente che socialmente).  

L’AAL e gli ambienti domestici intelligenti, spesso si concentrano sull’importanza della tecnologia come mezzo per migliorare la qualità della vita e/o supportare le persone con disabilità cognitive, con l’erogazione in tempo reale di servizi digitali. Le TIC hanno il potenziale per migliorare l’assistenza sanitaria e allo stesso tempo alleviare la solitudine e l’isolamento sociale degli anziani. Questi impatti sanitari e sociali sono significativi. Contribuiscono a migliorare, espandere e sostenere i contatti sociali degli anziani, migliorando allo stesso tempo il benessere emotivo degli individui. I contatti sociali ed emotivi sono fondamentali per la salute fisica e psicologica. 

 

 

CATEGORIE DI SERVIZI DI ASSISTENZA ALL’AMBIENTE DI VITA  

La prima categoria si divide in assistenza abitativa “interna” e “esterna”. I servizi di assistenza indoor sono quelli presentati in uno spazio determinato: in appartamenti, case, automobili, ospedali e case di riposo. Possono essere costruiti su un’installazione hardware/software ben nota nel luogo specificato, fornendo così un ambiente stabile.  

I servizi di assistenza all’esterno hanno lo scopo di sostenere le persone durante le attività al di fuori delle loro abitazioni. Si dividono inoltre in due classi:   

  1. A) in primo luogo sul lavoro: consentire un invecchiamento attivo e produttivo alle persone anziane e un ambiente adeguato a quelle con disabilità fisiche in un luogo di lavoro definito e in un ambiente stabile;  
  2. B) in comunità: durante lo shopping, il trasporto e altre attività sociali. Questi servizi devono affrontare condizioni ambientali altamente instabili, come attrezzature speciali e impianti tecnici. 

Esistono altre tre dimensioni che possono essere utilizzate per specificare il tipo di servizio fornito. 

1) “Trattamento di emergenza”: servizi che mirano a prevedere e a reagire a condizioni critiche che potrebbero sfociare in un’emergenza.  

2) I servizi di “potenziamento dell’autonomia” aumentano l’indipendenza delle persone assistite.   

3) “Comfort”: Questi servizi facilitano la vita quotidiana ma non sono necessariamente necessari. Inoltre, coprono tutte le aree che non rientrano nelle altre categorie presentate. 

Precedenti ricerche nel campo della percezione e dell’accettazione delle tecnologie e dei sistemi AAL hanno rivelato valutazioni prevalentemente positive da parte di diversi gruppi di utenti in relazione all’età, all’invecchiamento e all’esperienza di disabilità. Al centro di questi studi, i benefici percepiti in termini di maggiore indipendenza, autonomia e durata della vita nel proprio ambiente domestico contrastano con le barriere percepite, ad esempio la sensazione di sorveglianza, l’invasione della privacy e il senso di isolamento. In particolare, numerosi studi qualitativi hanno esplorato le percezioni delle tecnologie AAL nelle persone di età superiore ai 60 anni. Come risultati principali, i partecipanti più anziani hanno apprezzato l’opportunità offerta dall’AAL di rimanere più a lungo a casa propria, hanno compreso la crisi dell’assistenza (mancanza di assistenti e aumento della percentuale di persone bisognose di assistenza) e il potenziale delle tecnologie AAL per alleviare le persone bisognose di assistenza, i loro assistenti e il settore dell’assistenza stesso. Tuttavia, hanno anche espresso preoccupazioni, temendo una dipendenza da tecnologie non facili da controllare, un’invasione della privacy attraverso la memorizzazione o il trasferimento di dati personali e la sostituzione degli assistenti umani con la tecnologia. Quest’ultima è una preoccupazione inerente all’adozione di qualsiasi tipo di sistemi di vita assistita basati sulla tecnologia, poiché nonostante il fatto che i sistemi AAL e l’Internet delle cose possano facilitare la comunicazione di ogni tipo (come contatto personalizzato, per informazioni o per scopi sanitari), possono anche diminuire l’interazione e il contatto reale faccia a faccia.  

In una società in cui l’invecchiamento demografico è in costante aumento, la tecnologia può contribuire a migliorare la qualità della vita degli anziani e a prolungare la loro vita indipendente. Negli ultimi anni sono stati sviluppati sistemi AAL e ICT per creare condizioni di vita migliori per gli anziani e i disabili e per supportare gli assistenti e il personale medico:   

  1. Individuare i problemi comportamentali e fornire informazioni di allerta sicure e aggiornate che possono essere utili per la prevenzione o l’intervento tempestivo di situazioni a rischio.  
  2. Promuovere l’autonomia degli anziani e la loro capacità di condividere le responsabilità nella gestione della salute.  
  3. Facilitare la comunicazione a distanza, sia in termini di contatti sociali e inclusione sociale, sia in termini di salute e benessere sociale.