Sessione 1: Le diverse forme di comunicazione

Introduzione I
partecipanti impareranno a conoscere le diverse forme, i canali, i codici e i livelli di comunicazione che vengono sempre applicati nella comunicazione quotidiana
e come possono influenzare il flusso comunicativo. 

Risultati dell’apprendimento 

  • Essere in grado di riconoscere il canale, il codice e il livello appropriati per comunicare. 
  • Essere in grado di applicare un metodo appropriato e di evitare soluzioni inadeguate. 

Contenuto della sessione 

Introduzione 

Abbiamo trascorso il 75% della giornata comunicando. 

Ora sappiamo che non è importante solo ciò che diciamo, ma anche COME lo diciamo, considerando sia il CODICE che stiamo utilizzando sia il CANALE scelto (tipo di comunicazione utilizzata, così come lo strumento, la tecnica di comunicazione o il livello di comunicazione). 

In particolare, per CANALE si intende sia il mezzo tecnico esterno al soggetto (es. telefono, cellulare, posta, ecc.) sia il mezzo sensoriale coinvolto nella comunicazione, cioè la tecnica comunicativa. 

L’uso congiunto dei diversi metodi di comunicazione produce i risultati più efficaci. L’apprendimento varia al variare delle tecniche di comunicazione e quindi dei diversi canali di percezione. 

 

Tecnica di comunicazione  Canale di percezione  % di apprendimento 
Verbale  Solo l’udito  20% 
Gestuale-grafico  Solo la vista  30% 
Misto 1  udito + vista  50% 
Misto 2  udito + vista 

+ discussione 

70% 
Misto + esperienza  udito + vista 

+ discussione + abitudini 

90% 

 

La trasmissione del messaggio può essere diretta (verbale, para-verbale o non verbale) o indiretta (utilizzo di mezzi esterni, come la scrittura). 

 

Livelli di comunicazione e comunicazione non verbale 

La comunicazione che analizzeremo, quella di maggiore interesse nella relazione di cura, è quella “diretta e interpersonale”, cioè che coinvolge due o più persone in una situazione faccia a faccia. 

 

Possiamo identificare 3 livelli principali di comunicazione: 

  1. COMUNICAZIONE VERBALE 
  2. COMUNICAZIONE PARA-VERBALE 
  3. COMUNICAZIONE NON VERBALE 

1. COMUNICAZIONE VERBALE 

Si riferisce al contenuto che esprimiamo attraverso l’uso delle parole (sia orali che scritte). 

 

2. COMUNICAZIONE PARA-VERBALE 

  • Le produzioni vocali che “danno forma” al nostro modo di parlare: tono, ritmo, accento, volume, ma anche tosse, pause, risate.  
  • Si esprime attraverso le variazioni della voce ed è possibile cogliere le condizioni emotive dell’interlocutore (ritmo e pause).  
  • Se spostiamo la voce verso toni alti, denotiamo tensione e irritazione.  
  • Verso i toni bassi, la calma e la sicurezza  
  • Abbassare il volume della voce, insicurezza, alzarlo scuotendo o bullismo. 

 

3. COMUNICAZIONE NON VERBALE 

Considera gli aspetti mimici, gestuali e spaziali: espressione facciale, gesti, mimica, postura, distanza fisica con le persone.  

È meno facilmente controllabile dall’emittente e quindi ritrae sentimenti, stati d’animo e opinioni reali.  

Su questo piano comunicativo possiamo vedere l’importanza del fattore COMPORTAMENTO SPAZIALE, cioè come ci comportiamo e come gestiamo lo spazio nell’interazione (facilità/disagio). 

Possiamo identificare spazi diversi grazie alla prossemica (“linguaggio della prossimità”): 

  • Intimo (da 0 a 0,5 m) 
  • Personale (da 0,5 a 1 m) 
  • Sociale (da 1 a 3/4 m) 
  • Pubblico (più di 3 m)  

Dobbiamo anche considerare: 

  • Aptica = contatto con il corpo; aree vulnerabili e non vulnerabili; cultura del contatto. 
  • Orientamento = faccia a faccia, fianco a fianco, da dietro.  

Funzioni e limiti della comunicazione non verbale 

PROS: 

  • È una comunicazione espressiva (emozioni) 
  • Facilita le interrelazioni 
  • È un regolatore di interrelazioni/comunicazione (fonte di feedback). 
  • Supporta – sostituisce – enfatizza – colora la comunicazione verbale 
  • È una comunicazione spontanea, sincera, immediata e potente. 

CONS: 

  • Non adatto a trasmettere definizioni o conoscenze 
  • Veloce ma in misura ridotta (quantità) 
  • Non si può parlare di universalità (cultura, sesso, età). 
  • Difficilmente controllabile 

 

 

 


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